SEGNALETICA TURISTICA
Perché parlare di segnaletica? Prima di tutto per il fatto che i cartelli stradali sono “figli” del Tci: non tutti sanno, infatti, che in Italia il Touring Club Italiano è stato il primo a realizzarli e posizionarli, avendo strutturato al proprio interno veri e propri laboratori. Poi, perché una segnaletica ben fatta è sinonimo di accessibilità e di accoglienza turistica: è uno strumento che ci guida alla scoperta dei luoghi e che ci informa su cosa stiamo visitando. Purtroppo, però, la realtà nazionale è spesso diversa: cartelli usurati o fuori norma, assenti nei punti strategici oppure troppo numerosi disorientano e possono essere causa di incidenti, oltre che deturpare il paesaggio naturale o urbano.
La segnaletica, dunque, non è un aspetto banale per la circolazione, il turismo e l’informazione. Il semplice concetto di “cartello” assume un ruolo fondamentale nei centri urbani come nelle aree extraurbane, nei siti storici, archeologici, ovunque esista qualcosa da segnalare e sottolineare. Il ruolo decisivo che ha avuto Touring Club in questo ambito, aprendo la strada agli inizi del Novecento all’introduzione dei primi cartelli indicatori e alla successiva regolamentazione della circolazione a livello centrale, continua a essere ribadito e attualizzato con l’attività progettuale del Centro Studi Touring che negli anni ha sviluppato una specifica attività di consulenza e affiancamento tecnico alle pubbliche amministrazioni che intendono affrontare il tema.
I progetti di segnaletica realizzati dal Touring Club Italiano, tutti volti a migliorare la fruizione e la conoscenza del territorio dal punto di vista turistico, culturale e paesaggistico, possono prevedere tre diversi ambiti di applicazione:
- segnaletica stradale che consente di razionalizzare e rendere maggiormente efficaci i cartelli previsti dal Codice della strada;
- segnaletica info-monumentale che permette di valorizzare le risorse artistico-culturali di una destinazione;
- segnaletica pedonale e ciclabile che risponde all’esigenza di agevolare la fruizione slow del territorio ricostruendo nuovi percorsi di visita e garantendo, nel contempo, la sicurezza dell’utente che si muove senza auto.
UN GIORNO PER BENE
Il progetto “Un giorno per bene” si prefigge di favorire nuove forme di volontariato e di partecipazione attiva.
La prima edizione si è tenuta il 21 e 22 settembre 2019 in 26 città: Torino, Aosta, Milano, Brescia, Rovereto (TN), Bolzano, Verona, Venezia, Udine, Genova, Piacenza, Siena, Pistoia, Ancona, Orvieto (TR), Roma, Pescara, Termoli (CB), Salerno, Barletta, Brindisi, Matera, Reggio Calabria, Palermo, Cagliari e Oristano.
Il Touring Club Italiano e i suoi soci volontari hanno collaborato con le organizzazioni locali (amministrazioni pubbliche, enti del Terzo Settore, università, ecc.) per offrire diverse modalità di volontariato.
Nella prima fase del progetto è stato diffuso un questionario online aperto a tutti per presentare, città per città, i beni comuni, i partner locali e le azioni di valorizzazione individuate, coinvolgendo i cittadini e invitandoli a indicare le loro preferenze.
Per ogni città sono stati individuati alcuni beni comuni (musei, palazzi storici, parchi e giardini, monumenti, aree archeologiche, piazze, spiagge) potenzialmente oggetto delle azioni di volontariato. In totale, sono stati 60 i beni comuni valorizzati, con 11mila visitatori accolti da oltre 1000 volontari per un giorno (maggiori dettagli su questa pagina).
Tra le azioni di volontariato si segnalano:
• accoglienza in luoghi d’arte e non solo (chiese, musei, osservatori, scavi archeologici, orti, chiostri)
• animazione in parchi e aree verdi dimenticate
• interventi di pulizia su facciate di monumenti
• pulizia di ciclovie e spiagge
• pulizia di mura e fortificazioni da rifiuti ed erbacce
• impegno per piste ciclabili insieme alla pubblica amministrazione e agli enti competenti
• laboratori didattici per bambini
• pedalate simboliche