Dopo il successo delle mostre “Gea e gli umani: fotografie di Edward Burtynsky” e “Olivetti: storie da una collezione”, ospitate presso Palazzo Arese Borromeo nella primavera 2024, la storica dimora di Cesano Maderno (MB), luogo Aperti per Voi grazie ai Volontari Touring, torna protagonista anche per i mesi estivi.
Le sale affrescate del piano terra e del piano nobile diventano una suggestiva cornice per due mostre di rilievo nazionale, organizzate in collaborazione con la Fondazione Elisabetta Sgarbi e l’Istituto per la Storia dell’Arte Lombarda ISAL. Le mostre sono incluse nel percorso di visita di Palazzo Arese Borromeo.
Alberto Venditti, il teatro della follia
Fino al 15 settembre la mostra “Alberto Venditti: dal ‘Teatro della Follia’ alla Pietà Rondanini” ripercorre in chiave inedita l’operato artistico del pittore e incisore nato a Napoli nel 1939, già docente all’Accademia di Brera.
L’esposizione ripropone alcune sue opere degli anni Sessanta-Settanta e degli ultimi decenni, collegandole idealmente conl’opera poetica di Kahlil Gibran intitolata “Il Folle” e con i versi della poetessa Alda Merini dedicati al dolore indicibile dell’esperienza manicomiale e alla Pietà Rondanini, da lei intesa come espressione di un’ideale trilogia: il sacrificio in croce del Figlio dell’Uomo, giudicato folle dalla mentalità corrente; il lacerante dolore della Madonna, madre del condannato; la solitudine del Cristo, deriso e respinto.
Per la prima volta vengono qui raccolte ed esposte al grande pubblico le opere di Venditti appartenenti al ciclo de “Il Teatro della Follia”, personale disanima dell’artista della società degli anni Settanta, segnati dalla definizione dell’uomo comune, molto spesso più interessato all’apparire che alla bellezza della realtà, dall’ipocrisia del voler celare la propria vera identità nel palcoscenico dell’esistenza, dalla violenza del brigatismo e dalla presa di coscienza della società civile della drammatica condizione nei luoghi dei quali erano rinchiusi i malati di mente (i manicomi). Temi della ricerca di quegli anni di Venditti, dunque, sono il cinema, il teatro, la recitazione, la maschera, oltre che la follia, il sonno della ragione, la fuga e il dramma del suicidio. Quello qui riproposto è un ciclo pittorico affiancato da una serie di opere, quasi tutte degli anni Sessanta, nelle quali l’artista raffigura il surreale, volatili mostruosi, creature inesistenti ed esseri neri fantastici, forse connessi all’io introspettivo più intimo e al segreto universo dell’inconscio.
Riprendendo l’espressione da molti impiegata per definire Magritte, anche Alberto Venditti è dunque un “disturbatore silenzioso”, perché i suoi dipinti celebrano verità profonde segnate dalla storia e dai segni dell’operosità del lavoro manuale che, come affermava Alda Merini in un’intervista RAI del 2001, cela sempre la caducità della condizione dell’uomo e la sua sacralità.
Linus, tutti i numeri dal 1965 al 2024
Una grande esposizione che attraversa i 60 anni della rivista Linus, una mostra che è nata nell'anno del centenario della nascita di Charles M. Schulz, l’autore dei mitici Peanuts, e che da allora continua a muoversi con tappe tutta Italia. Fino al 15 settembre un viaggio nel colore, nelle idee, nella storia d’Italia, seguendo la rivoluzione a fumetti di Linus, da Giovanni Gandini, Umberto Eco e Oreste del Buono all'attuale direzione di Elisabetta Sgarbi e Igort. Sono esposte tutte le copertine tra il 1965 e il 2024.
Il personaggio di Linus, assieme ai Peanuts, nasce nel 1950 dalla penna di Charles Schulz e arriva in Italia nel 1965 determinando una rivoluzione culturale che ha agito sul modo di pensare della gente, che ha iniziato a ridere, a sorridere e a riflettere per ragioni nuove e diverse. Le riflessioni agrodolci che scaturiscono dalle vignette sono visioni o riflessioni, tanto sorprendenti da sembrare strampalate, che cercano di dare risposte ai quesiti della vita liberando e riabilitando la forza dell’immaginazione.
Accanto ai Peanuts, sulle copertine e le pagine della rivista Linus hanno trovato e trovano spazio eroi e antieroi nati dalla fantasia dei disegnatori e illustratori più acclamati, come Popeye di Segar, Valentina di Crepax, Corto Maltese di Hugo Pratt, Mafalda di Quino e, in anni più recenti, Dylan Dog di Tiziano Sclavi e Zerocalcare.
La mostra misura anche la grandezza e l’attualità di chi questa rivista l’ha fondata e battezzata: Oreste del Buono, Giovanni Gandini, Anna Maria Gandini e ovviamente Umberto Eco che, sul primo numero, dialogava con Elio Vittorini su questa cosa “molto seria” che è il fumetto.“Linus è una rivista-mondo che ha attraversato generazioni, nel corso della sua lunga vita. È stata la prima antologia mai creata che raccoglieva strisce e fumetti nati sui quotidiani e offriva loro una nuova dimensione, quella del mensile, meno legata alla contingenza, e, naturalmente, nuovi lettori curiosi. Una rivista da leggere e rileggere, rivolta a tutti. Amo ‘Linus’, e mi piace invitare i lettori alla meraviglia e all'esplorazione delle storie disegnate. Per ritrovare lo spirito di quei pionieri che hanno fatto grande il mondo del fumetto.” (Igort)
Informazioni
Palazzo Arese Borromeo (MB)
Scheda del luogo Aperti per Voi
Orari di apertura estivi:
Lunedì – venerdì 10.00-13.00 e 15.00-18.00
Sabato e domenica 10.00-13.00 e 15.00-19.00