La primavera è in arrivo e con la bella stagione torna anche la voglia di stare all’aria aperta, a contatto con la natura. Scopriamo cinque piccolissimi borghi dove si viene accolti con calore, certificati con la Bandiera Arancione del Touring Club Italiano. Luoghi dove trovare tranquillità, riscoprire la lentezza e vivere esperienze autentiche.

TRAREGO VIGGIONA (VB)

Recente Bandiera Arancione, assegnata a fine 2024, il piccolo Comune di Trarego Viggiona (poco meno di 400 abitanti), è costituito da tre borghi d’impronta fortemente rurale, Trarego, Cheglio e Viggiona, immersi nel verde, alle pendici del monte Carza, con un suggestivo panorama sul lago Maggiore. La località si sviluppa in quella che è definita "la conca verde" grazie alla grandissima presenza di acqua e vegetazione.

Numerosi sono i sentieri che permettono di scoprire il territorio, da percorrere a piedi, in mountain bike o a cavallo. La Big Bench più grande del lago Maggiore con un panorama spettacolare e il Parco per famiglie con percorsi avventura Wonderwood arricchiscono l’offerta del territorio.

Sentiero nel bosco del Monte Carza / foto Comune Trarego Viggiona

CASTELVECCHIO DI ROCCA BARBENA (SV)

Poggiato su uno sperone panoramico, Castelvecchio di Rocca Barbena è il più antico paese feudale della Val Neva, cui si accede tramite una porta ogivale in un ambiente rimasto praticamente immutato dal Medioevo. Piccolo borgo (meno di 200 abitanti) con una fitta rete di vicoli e viuzze tortuose che conducono alla sommità del colle e al castello (proprietà privata), edificato intorno all’XI secolo.

Antica fortezza militare, dal castello si può godere di una splendida vista panoramica sulle case dalla tipica architettura ligure e sulla vallata. Intorno, la natura da scoprire attraverso piacevoli percorsi, come il Sentiero di Ilaria (del Carretto - figlia del Marchese di Zuccarello e sposa di Paolo Guinigi, signore di Lucca), antica via di collegamento tra Zuccarello e Castelvecchio di Rocca Barbena: una passeggiata tra ulivi e castagni secolari che unisce i due castelli; trekking alle rocce selvagge della Rocca Barbena. Da segnalare i boschi del monte Carmo, zona classificata “area naturale di interesse comunitario” con foreste, praterie, versanti rupestri e formazioni carsiche.

Castelvecchio di Rocca Barbena / foto Shutterstock

PREMILCUORE (FC)

Immerso nel cuore della Romagna, nella valle del fiume Rabbi, il borgo di Premilcuore (circa 750 abitanti) è la porta per accedere al Parco delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna, include il Museo della Fauna del Crinale romagnolo ed è il punto di partenza ideale per escursioni a piedi, in bici e a cavallo. Meta perfetta per chi ama la natura e la quiete degli antichi boschi.  

Il borgo, sovrastato dal castello, testimonia le sue origini medievali. Nel centro storico s’intravedono ancora, nonostante i rimaneggiamenti del tempo, tratti di cortine murate, alte torri, porte, merli e beccatelli. Nei dintorni, la visita ai mulini ad acqua Mengozzi e Biondi, ancora attivi e visitabili, e l’escursione al borgo di Castel dell’Alpe.

Premilcuore, Mulino Mengozzi / foto Stefano Brambilla

CIVITELLA ALFEDENA (AQ)

È il più piccolo paese (meno di 300 abitanti) del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, arroccato su uno sperone che domina la sponda meridionale del lago di Barrea (altra recente località Bandiera Arancione, info qui). Da visitare il Museo del Lupo e la relativa Area Faunistica.

Da Civitella è possibile intraprendere numerose, suggestive escursioni: da non perdere quella alla Camosciara, il selvaggio anfiteatro rupestre dominato dal monte Sterpi d’Alto e dal Balzo della Chiesa, uno dei luoghi più noti e più importanti del Parco.  Sono infatti state queste balze, inutili per le greggi e inaccessibili per l’uomo, a permettere la sopravvivenza del camoscio d’Abruzzo. Il borgo regala scorci incantevoli e conserva, tra le strette viuzze dell’intatto e caratteristico centro storico, alcuni palazzetti del ‘600 e del ‘700, una torre trecentesca e la seicentesca chiesa di San Nicola.

Civitella Alfedena / foto Shutterstock

ROCCAMANDOLFI (IS)

È un pittoresco borgo montano (con meno di 1000 abitanti) situato ai piedi del massiccio del Matese, immerso nella tranquillità dei monti. Il centro storico, tipico e raccolto, si presenta con le sue case arroccate intorno alla chiesa di San Giacomo Maggiore.

Il territorio si può scoprire attraverso varie escursioni nella natura, con lunghi sentieri dove fare camminate e ammirare il paesaggio da altitudini fino a 2050 m. s.l.m. (visuale panoramica del Golfo di Napoli e Isole Tremiti), oltre a grotte e cascate.

I più avventurosi potranno provare il Ponte Tibetano, piccolo capolavoro di ingegneria e carpenteria metallica, che permette di camminare ad alta quota circondati dalle pareti rocciose. La natura selvaggia si trova anche nella Riserva Naturale del Torrente Callora.

Roccamandolfi / foto Giulio Lastoria_concorso fotografico TCI
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