Il 24 gennaio 2011 la polizia locale rinvenne un lupo morto nei pressi della ferrovia di Vogogna, in località Prata, probabilmente investito da un convoglio ferroviario. Era la prova che il lupo era tornato nella zona che aveva popolato per secoli, fino a tempi recenti. Come prova un dettaglio quasi folcloristico: a dimostrazione che i lupi fanno parte da sempre della storia locale, gli abitanti di Vogogna sono chiamati proprio “Lupi” e il momento più significativo del Carnevale è la consegna al Re Lupo, da parte del sindaco, delle chiavi di “Luponia”, il nome che prende il paese nella settimana di Carnevale.
Il ritrovamento di quel lupo è al centro ora della mostra permanente (dal 2018) “Tempo di lupi. La storia di un ritorno”, realizzata nel Castello dal Muse di Trento nell'ambito del progetto europeo LIFE WOLFALPS. E' il coronamento della sottoscrizione, avvenuta già nel 2012 a Villa Biraghi, sede del Parco Nazionale della Val Grande, della convenzione con cui la Provincia del Verbano Cusio Ossola consegnava in comodato all'Ente Parco le spoglie dell'esemplare di lupo trovato morto, con l'intenzione di utilizzarlo a scopi didattici, per farlo vedere alle scolaresche, per mostre itineranti, ma anche a fini turistici.
L'esemplare, un maschio di notevoli dimensioni (34 kg) e in perfetto stato, era stato sottoposto ad autopsia e a prelievi del Dna presso la facoltà di Medicina Veterinaria di Torino, prima di essere imbalsamato presso il Museo di Scienze Naturali di Torino. L'esame genetico ha permesso di identificare l'esemplare come appartenente alla specie Canis lupus, ma senza poterne individuare la provenienza, sulla base degli altri Dna di lupi già mappati in Italia o in Svizzera. Si trattava evidentemente di un esemplare solitario, curiosamente sfuggito a tutti i monitoraggi in corso da anni in Regione Piemonte dove, a partire dai primi degli anni '90, si attesta la presenza di esemplari poi raggruppati in branchi, ma in particolare nelle Province di Torino e Cuneo. Il ritorno di un lupo nell'Ossola si accompagna a quello di un'altra specie non più presente in zona da tempo immemorabile: l'orso, un cui esemplare è stato avvistato in Valle Strona, oltre il Lago d'Orta.
Testo di Roberto Copello; per le foto, si ringraziano progetto WolfAlps e parcovalgrande.it.
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