Una visita guidata in esclusiva per gli iscritti e gli amici del Touring Club Italiano ad una piccola perla dei nostri territori sconosciuta ai più: il Museo Archeologico dell’Agro Atellano. Un piccolo museo che espone reperti di grande pregio che rappresentano migliaia di anni e raccontano la storia dell’Ager Campanus e, in particolare, dell’antica città di Atella, centro urbano di riferimento del territorio.

ATELLA E L’AGRO ATELLANO - Atella è una città di origine osca, una delle più antiche della Campania e una delle prime ad aver ottenuto la cittadinanza romana. Era attraversata dalla via Atellana, che la conduceva a sud -ovest a Cuma e a nord-est a Capua.  Parte del tracciato della via Atellana è conservato oggi, con lo stesso nome, nel tratto che attraversa Frattaminore. Dalla città prende nome l'atellana, una delle forme di spettacolo d'origine locale che influenzò il teatro latino.  Non se ne trova menzione su documenti precedenti alla seconda guerra punica, quando, sebbene fosse una città indipendente e battesse moneta propria, in particolare in bronzo con la leggenda ADERL in alfabeto osco, risalenti probabilmente alle guerre puniche, era alleata con Capua e altre città campane e parteggiò per Cartagine dopo la battaglia di Canne (216 a.C.).Fu occupata dai Romani nel 210 a.C. e ridotta a prefettura: i sopravvissuti furono mandati in esilio e la città fu successivamente rifondata come rifugio per i profughi provenienti da Nocera. Infatti, poiché, gli abitanti di Nuceria e Acerra, si lamentavano di non sapere dove andare a vivere, in quanto Acerra era stata in parte incendiata e Nuceria completamente distrutta, essi furono inviati dal proconsole Fulvio Flacco al Senato di Roma a fare le loro rimostranze.Ai primi, gli Acerrani, venne concesso di ricostruire gli edifici incendiati; ai Nucerini si permise loro di trasferirsi ad Atella, mentre agli Atellani fu imposto di spostarsi a Calatia.Nel I secolo a.C. Cicerone ne parlò così tanto da poter essere considerato il suo patrono; durante il periodo imperiale fu un municipium. Nello stesso periodo, la città veniva rifornita da una diramazione dell'acquedotto augusteo che partiva dal tratto ipogeo a Capodimonte. Il declino della città cominciò quando la sua diocesi fu trasferita nella vicina città normanna di Aversa nel 1030. Le rovine della città, consistenti in case private, numerose tombe e il giardino di Virgilio, sono oggi conservate sui siti dei comuni di Frattaminore, Orta di Atella, Sant'Arpino e Succivo. Di questi, Orta di Atella, Sant'Arpino e Succivo hanno costituito, durante il fascismo, il comune di Atella di Napoli. Questi paesi, inoltre, sono soci fondatori dell'Associazione dei Comuni atellani, cui si sono aggiunti di recente i comuni di Cesa e Gricignano di Aversa. Il Comune di Orta di Atella ad inizio 2012 ha lasciato l'Unione. Alcuni studiosi ritengono che il territorio di Atella fosse più vasto e comprendesse anche i suoli oggi occupati da parte degli abitati di Cesa, Caivano, Sant'Antimo e la frazione Fratta Piccola del soppresso comune di Pomigliano d'Atella; altri a questi comuni aggiungono addirittura Afragola, Casavatore, Casoria e i quartieri dell'area settentrionale di Napoli. Nel 1978 viene fondato l'Istituto di Studi Atellani, ente dotato di personalità giuridica, di rilevante interesse regionale, con lo scopo di incentivare gli studi sull'Antica Atella e le fabulae, raccogliendone e conservandone ogni testimonianza e diffondendo il tutto mediante pubblicazioni.

A Succivo è situato il Museo Archeologico dell'Agro Atellano.

MUSEO ARCHEOLOGICO DELL’AGRO ATELLANO - Stretta tra l'Appennino e il mare, l'antica Campania aveva i suoi confini tra il fiume Sele a sud e il Garigliano a nord: una terra fertile e ricca che, in seguito, si sarebbe guadagnata l'epiteto di "felix", "felicità", e sarebbe diventata uno dei centri culturali e commerciali più importanti del mondo antico. Quel mondo e quella terra rivivono oggi attraverso i numerosi reperti esposti nel Museo archeologicodell'Agro Atellano. Il Museo è alloggiato all’interno di un edificio di proprietà comunale, realizzato tra il 1870 ed il 1872 su progetto dell’architetto Luigi Pietroluongo. Nato come carcere mandamentale, esso poi passò all’Arma dei Carabinieri, e fino al 1974 fu sede della locale stazione. Con decreto del Ministro per i Beni e le Attività Culturali del 7 agosto 1991, vi fu istituito il Museo Archeologico dell’Agro Atellano, aperto poi al pubblico il 5 aprile del 2002. Il Museo si inserisce nella rete dei musei archeologici della Campania settentrionale e si prefigge di illustrare la storia della porzione meridionale dell’ager Campanus posta a Sud e ad Ovest dei Regi Lagni e dell’antica città di Atella, centro urbano di riferimento.

Al piano terra dell’edificio introduce alla visita del museo la ricostruzione di una necropoli con sepolture di bambini entro anfore appartenente ad un grande complesso rustico databile tra il III-IV secolo d.C.

Al primo piano sono in mostra vari reperti databili dall’età del Bronzo all’età tardo antica, provenienti dall’area urbana e dalle necropoli sparse sul territorio (ricadente nei Comuni di Succivo ed Orta di Atella) pertinenti ad insediamenti, villaggi o fattorie che caratterizzano la campagna antica nelle sue varie fasi cronologiche. Di particolare rilievo la collezione vascolare di vasi a figure rosse di produzione campana. Il secondo piano è dedicato a mostre temporanee di lunga durata, relative agli scavi condotti di recente nel territorio. Attualmente vi sono esposti i corredi di età orientalizzante (VIII-VII secolo a.C.) provenienti da Gricignano di Aversa.

Altre informazioni utili:

programma di massima

# Ore 10.00 : Raduno dei partecipanti (mezzi propri) all’ingresso del Museo Archeologico dell’Agro Atellano – via Roma 5 – 81030 Succivo (CE).

Visita guidata.

# Ore 12.30 : Termine della manifestazione.

Quota di partecipazione:

– Iscritti TCI       €   7,00

– Non Iscritti      € 11,00

Informazioni, prenotazioni e pagamenti:

Punto Touring di Napoli c/o Vomero Travel – Via San Gennaro ad Antignano 90 – 80129 Napoli

LUN – VEN: 9.30 / 13 – 16 / 19,30

SAB: 10 / 13    tel. 081 578 03 55

email vomero@touringclubnapoli.it

Trasporti: mezzi propri

Volontario Touring accompagnatore e telefono attivo il giorno della visita: console Aldo Magnetta 347 256 5573

Guida: Rosa Maione

Partecipanti: min 20 – max 30 persone

La quota comprende: il compenso per la guida, le spese organizzative del Punto Touring di Napoli, l’assistenza del console, le assicurazioni per la responsabilità civile.

L’ingresso al Museo Archeologico dell’Agro Atellano è gratuito poiché è la prima domenica del mese.

La quota non comprende: le spese di carattere personale e tutto quanto non specificato.

Modalità di pagamento e condizioni di partecipazione:

Le prenotazioni scadono automaticamente sette giorni dopo la loro effettuazione, anche telefonica, se non confermate dal versamento della quota.

Il Corpo Consolare si riserva il diritto di accettare o meno la prenotazione.

Manifestazione organizzata per gli iscritti e gli amici del TCI e soggetta al regolamento della Commissione regionale consoli della Campania.

Sono ammessi in via eccezionale i non iscritti perché possano constatare la qualità e l’interesse delle nostre manifestazioni, e quindi iscriversi.