A metà strada tra Firenze e Roma, tra la Tuscia Viterbese e la Terra di Santa Caterina, uno dei cinque Comuni della Val d’Orcia, Patrimonio dell’Umanità dal 2004. Si erge una rupe rocciosa che sfiora il cielo. Il luogo è stato scelto dall’uomo da tempo immemorabile, come controllo e difesa di un vastissimo territorio. La rupe domina le valli dell’Orcia e del Paglia, attraversate dalla Via Francigena, che proprio in Radicofani trovava un luogo fortificato e sicuro, e dalle Vie Traverse tra l’Umbria e la Maremma. Radicofani era formato da quattro borghi, uno dei quali “Viclanus”, aveva origini etrusco-romane. I longobardi strutturano il territorio, infatti il toponimo Radicofani deriva dal nome del re longobardo : Rachis, “Rachis hofen” = “Corte di Rachis”. Ricordato già nel 973 già “cum suo castro”…con le sue fortificazioni. La sua storia è legata indissolubilmente alla Via Francigena, forse lo ”Sce Petir in Pail” di Sigerico, ma non ne abbiamo certezza, altri personaggi antichi lo ricordano come Nikulas di Munkathevera nel 1154, Filippo Augusto re di Francia nel 1191, l’abate Emo nel 1212, l’arcivescovo Eudes Rigaud nel 1254…. Conteso dai signorotti locali, fu acquistato dal papa Eugenio III nel 1153. Nel 1154 papa Adriano IV° vi costruisce un vero e proprio castello. Alla fine del 1200 è l’ avamposto del famoso bandito-gentiluomo Ghino di Tacco ricordato da Dante e Boccaccio. Preso in affitto dalla Repubblica di Siena nel 1411 passò ai Medici nel 1559. Nel 1255 vi erano attestati ben sei Spedali per i Pellegrini : Xenodochio di Muliermala, Spedale di Fonte Ceccola dei monaci Camaldolesi, Spedale di Spineto dei monaci Vallombrosani, Spedale di S. Maria dei monaci Cistercensi, Spedale di Bonaionte, e la “Domus Leprosorum”.
COSA VEDERE
Radicofani ha mantenuto intatto il suo carattere medievale, l’imponente Fortezza domina il Borgo Maggiore la cui strada principale è la Via Francigena. Tra i palazzi medievali e gli antichi Spedali, si apre la piazza S. Pietro con le Chiese di S. Agata, e di S. Pietro Apostolo del XIII° secolo, che custodiscono cinque opere dei Della Robbia. Sotto il Borgo il Giardino Romantico-Esoterico “Bosco Isabella”, costruito tra la fine dell’800 ed i primi del ‘900 dal Senatore Odoardo Luchini e dalla figlia Matilde pittrice dei Macchiaioli, con essenze di tutto il mondo ed un percorso che si rifà al Tempio Massonico, vi si trova una piramide costruita insieme al giardino…resti di un luogo di culto etrusco e resti di un fortino senese del 1400. Interessantissima l’ “Osteria Grossa”, che ha funzionato come Stazione di Posta e Dogana, dalla fine del 1500 alla fine del 1800. Fatta costruire da Ferdinando I° dei Medici, insieme ad una bellissima Fontana per l’ uso dei viandanti. Vi hanno soggiornato personaggi illustri, come Mozart, Dickens, Pio VI, Pio VII, Ferdinando I°, Cosimo II°, Thomas Gray. Sempre da non perdere l’oratorio di S. Maria Assunta del XV secolo, il Palazzo Pretorio del XIII secolo, la chiesa sub urbana della Madonna del Roccheto del XII secolo, l’antico Quartiere Ebraico, il Palazzo Luchini che fu sede di una Pensione di “elité” per i personaggi legati alla cultura tra gli anni 1920/1940, lo Spedale di S. Pietro dei Vallombrosani del XII secolo. Non lontano da Radicofani è la frazione di Contignano, che sorge nel cuore della Val d’Orcia, anch’esso ha mantenuto il suo carattere medievale con le sue porte, il Torrione e la Pieve di S. Maria Assunta, lo Spedale e la Commenda dell’Ordine di S. Stefano.
Perché Bandiera Arancione:
“Radicofani si distingue per il centro storico, ben conservato, tipico, raccolto e con un arredo urbano ordinato. Il turista si sente accolto grazie ad un punto informativo facilmente accessibile, e per i buongustai varia e ricca è l’offerta di prodotti tipici.” Elsa, ghost visitor TCI